di ALFIO CANGIANI a cura di Giusy Caroppo

Atelier Peppino Campanella
Via Conversano 7 - Polignano a Mare (BA)

OPENING
18 Giugno 2005 dalle ore 19.00
Dal 18 giugno al 18 luglio 2005
Infoline:
080/4242401 - 348/5927153
www.alfiocangiani.it - info@alfiocangiani.it
ufficio stampa:
Associazione culturale Eclettica
www.ecletticaweb.it - info@eccletticaweb.it

 

N O - C O D E

Sono installazioni sospese Code e No-code: una cornice modanata trompe-l'oeil e un pannello-specchiera, in lamiera zincata con un intaglio al laser, entrambe seguono il positivo e negativo del contorno e delle volute di una cornice barocca: in basso, un codice a barre e la dicitura NO CODE.
L'orpello per antonomasia - quello "barocco"- diviene emblema di riconoscimento di un'arte fintoapplicata dal taglio minimale e dalla mission sociale.
Si fa "codice" del "senza codice" dell'opera di Cangiani.

 

Alfio Cangiani nasce scrittore di versi. Non c'è niente di più inconsistente della poesia… eppure fortunata peculiarità dell'artista è la trasmigrazione della forma bidimensionale del foglio nella tridimensionale dell'oggetto, un oggetto ibrido che diviene "bene durevole" contro l'"usa e getta" quotidiano.
Se nella società contemporanea il benessere è legato alla creazione di nuove "cose" - siglate da codici a barre dall'aspetto anonimo - il nostro poeta/designer, viceversa, destruttura l'oggetto commerciale seriale privandolo della funzione originaria e rivestendolo di contenuto: estetico, concettuale.
Nessuna collusione col fenomeno del "trash" - che si adatta alle direttive della società industrializzata - piuttosto si attiene a quel filone artistico e culturale contrario ai ritmi di vita attuali, asserviti all'omologazione.
La protesta dolce di Cangiani sfrutta, per far questo, l'arma leggera del'ironia; si fa fautore di un riciclaggio a tutti i costi (tra le sue mostre ScART inprogress/Riciclanda, Carcasse, Easy metal) come soluzione minima all'inquinamento ambientale, ribellione pacifica alla prepotenza del virtuale ed alle nefaste conseguenze delle mutazioni genetiche prossime venture.
Così, con materiali di risulta e fuori circuito - ovvero non utilizzati dal design corrente quali guarnizioni, fascette di cablaggio, scarti di metacrilato o vetroresina - produce oggetti "primordiali", perché costruiti su concetti estremamente poveri.
Hanno tutti un doppia identità, mutevole e anch'essa "senza codice": funzionanti come Dilambda (lampada da tavolo, tripode, dalla struttura in metallo cromato, partorita da un barattolo in latta modificato); versatili come Ghirigoro, Dalìa trìdium e Granà (candelieri mutanti, rispettivamente in tondino di alluminio curvato a mano ed in lamiera zincata); ricercato come Estroverso( portafiori in ceramica mono o plurifiore, in forma di tronco di piramide capovolto e ritorto), utili come DNA (porta CD componibile in banda stagnata, bordata da una guarnizione in plastica traslucida, o in lastra di vetroresina) così vicino all'estetica contaminata delle installazioni di Ali, antesignana mostra "for unfrequet flyers" allestita nel 2000 nell'aeroporto di Bari.
Oggetti che, liberati dal "fine" divengono "forma" dagli effetti insoliti.
Sono elementi d'arredo come le poltrone Rex (anche contenitore impilabile, nato da bidone per rifiuti americano in maglia metallica elettrosaldata) e Semiramide (assemblaggio di due semi-piramidi in acciaio con saldature a vista); come la chaise longue Bi-curva ed il divano Bi-tondo (forgiati in lamiera zincata) con cui Cangiani decostruisce anche il concetto tradizionale di 'imbottito': sono le due lastre di metallo curvate su sé stesse che si fanno 'buccia' molleggiata su cui sedersi.
Sono metamorfosi applicata in Fiat lux (pouf ricavato dall'adattamento di un pozzetto di derivazione elettrica da cantiere; impilabile, è dotato di cuscino asportabile e 'tappi' nel medesimo materiale) o nella famiglia delle sculture luminose Virus(lampade da appoggio, sospensione o da parete, assemblaggio di intrecci di guarnizioni industriali, tulle, tubi in rame e scarti di metacrilato uniti da fascette di cablaggio). E se siete gelosi di cotanta industria fai da te, Cangiani ha pensato anche agli scongiuri: Invidia è un pannello con cornetti antimalocchio, in attesa dei "Quaranta": dove il creativo torna involontariamente poeta…


 

Giusy Caroppo


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